Quella mattina Cheddonna, come al solito, si era alzata a preparare la colazione per IlPrincipe e Miomarito, che erano usciti di casa molto presto. Aveva richiuso la porta alle loro spalle e si era avviata verso una giornata colma di impegni pianificati e incastrati tra loro alla perfezione, come solo lei sapeva fare Aveva già scelto cosa indossare e come truccarsi, ma per quanti sforzi facesse non riusciva ad iniziare da nessuno di quei gesti consueti, e si limitava a spostarsi, inconcludente, per casa, con la strana sensazione di girare a vuoto.
Poi aveva aperto una finestra e guardato fuori: di colpo novembre sembrava essersi inghiottito la primavera ormai più vicina all’estate, e l’aria fredda che sferzava le rose fece rabbrividire anche lei. Decise che, per un paio d’ore, il mondo avrebbe fatto a meno di lei, e tornò sotto le coperte, riflettendo sul fatto che, probabilmente, stava diventando meteoropatica.
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