top of page
  • chiarapesentiagost

L'erba del vicino.

“Allora, come sono andate le vacanze?” domandò Cheddonna alla Fulvia, dopo aver valutato attentamente il suo livello di abbronzatura. “Una favola! Tour del Cile e della Bolivia sulle orme di Che Guevara. Pochi bagagli e tanta libertà…” rispose lei con occhi luccicanti di nostalgia, nascondendo abilmente la sua delusione per aver trovato ormai ben poche tracce del suo mito giovanile. “E tu, tesoro?” com’era la Sardegna, quest’anno?” s’informo la Fulvia. “Il solito: stesse spiagge, stessa gente, lo stesso mare assurdamente azzurro” avrebbe voluto rispondere lei. E, invece: “Un paradiso!” disse, “Un mare così non lo trovi da nessun’ altra parte, e poi al Village il servizio è ineccepibile, come sempre, del resto.” “Ma non sei per niente abbronzata! Come mai?” intervenne Cheddolce, che fino a quel momento era stata in silenzio. Il suo viso, dalla pelle già naturalmente ambrata, era di un imbarazzante color caffè. “Sette giorni di Maestrale e sette di eritema, ecco perché!” borbottò tra sé Cheddonna, ripensando con disappunto alle sue sfortunate vacanze da poco concluse. “Tesoro, lo sai che ho la pelle chiara e non mi abbronzo facilmente!” rispose con un sorriso gelido. “Tu, piuttosto, dove sei stata per diventare così, così…” aggiunse poi, cercando di assumere un’aria noncurante. “Così abbronzata, dici? Ma cara, in un villaggio a Malindi…del resto se vuoi essere certa di trovare sempre il sole, in agosto, non resta che l’Africa, di questi tempi.” sospirò Cheddolce, che non amava molto i lunghi viaggi aerei. “Se Giannicaro non avesse insistito così tanto, sarei andata volentieri in Versilia, come al solito. Gli hotel a cinque stelle non mancano di certo, e soprattutto niente aerei!” rimuginava tra sé e sé, lanciando occhiate furtive alle sue interlocutrici per cogliere e interpretare le loro espressioni. “Cheddonna, poi, ha un’aria raggiante, dev’essersi proprio divertita.” “Bello il tour che ha fatto la Fulvia… potessi andarci io in quei posti, ma col bambino come si fa?” pensava Cheddonna, in pieno revival adolescenziale. “Basta con queste vacanze- avventura, ho deciso: per l’anno prossimo devo farmi dare da Cheddolce il nome del villaggio in cui è stata!” concluse tra sé la Fulvia. E si salutarono, ognuna intimamente convinta di aver scelto la vacanza sbagliata, ma certe di essere riuscite anche stavolta a far morire d’invidia le altre due.



1 visualizzazione0 commenti

Post recenti

Mostra tutti
bottom of page