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  • chiarapesentiagost

Grazie di esistere.

“Tipregotipregotiprego! chiama tu la dottoressa Acchetti per disdire l’appuntamento. Io non me la sento proprio. Guarda, cough, cough! Sono completamente afona…” lo aveva supplicato Cheddonna, tossendo esageratamente. Miomarito non aveva fatto commenti e, ridendo sotto i baffi, l’aveva rassicurata dicendole che ci avrebbe pensato lui ad affrontare la temibile pediatra de IlPrincipe. Cheddonna aveva così potuto tirare un sospiro di sollievo. Dopo l’ultima telefonata, durante la quale aveva preso e disdetto più volte un appuntamento per IlPrincipe, temeva che la dottoressa la considerasse quantomeno un po’ eccentrica. “Devi dirle che IlPrincipe sta un po’ meglio e che non è più necessario che lo visiti. Grazie grazie grazie!” aveva aggiunto Cheddonna, tossendo ancora un po’ per sottolineare la sua impossibilità a chiamare personalmente. Poco dopo aveva ricevuto un sms da Miomarito: “Appuntamento disdetto, la dottoressa, gentilissima, ha detto che passa nel pomeriggio a visitare IlPrincipe, visto che anche tu sei malata, perché c’è una brutta forma influenzale in giro.” Come diavolo avesse fatto Miomarito a cavarsela con tanta disinvoltura e a ottenere addirittura una visita a domicilio restava un mistero, ma poco importava. Cheddonna era felice come al liceo, quando il professore di greco decideva di interrogare qualcun altro e lei poteva finalmente alzare la testa dallo zaino nel quale aveva finto di cercare qualcosa fino a quel momento. “Scampato pericolo!” aveva gridato, con voce improvvisamente priva di ogni traccia di raucedine. “Miomarito, grazie di esistere!”


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