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  • chiarapesentiagost

Credenze e convinzioni.

A sette anni Cheddonna credeva nell’esistenza di Babbo Natale, della Befana e della Fatina dei denti. A nove, in seguito alle scottanti rivelazioni della sorella Cheddolce, aveva smesso di crederci. A dodici anni era certa che Paolo, il suo compagno di banco, sarebbe stato l’unico amore della sua vita. A tredici si era dovuta ricredere almeno tre volte. A diciassette anni, in aperto contrasto con le idee reazionarie di suo padre, sosteneva la necessità di abolire ogni tipo di proprietà privata, partecipando, con l’amica Fulvia e la bandiera d’ordinanza, a manifestazioni e cortei. A venticinque, non più così convinta che la proprietà privata fosse poi tanto deprecabile, aveva deciso di appendere la bandiera al chiodo, pronta a rispolverarla all’occorrenza. A trent’anni, poi, diventata mamma, credeva fermamente nei valori della famiglia, del lavoro e perfino della patria, proprio come suo padre. A trentacinque, trovandosi in una fase introspettiva, aveva abbracciato la New Age e credeva soprattutto nelle infinite potenzialità del suo Io. Ora, a quarant’anni, “nel mezzo del cammin di sua vita”, credeva che sarebbe stato assai più complicato trovare qualcosa in cui credere nei prossimi quarant’anni.



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