Quando, quasi quindici anni prima, Cheddonna era andata ad annunciare ai genitori che presto lei e Miomarito si sarebbero sposati, la signora Berenice, sua madre, aveva esclamato soltanto: “Non sono pronta”. Cheddonna e Miomarito, con o senza la benedizione materna, erano convolati a nozze lo stesso e quando, dopo circa due anni, Cheddonna aveva telefonato alla madre per dirle che sarebbe diventata nonna, si era sentita rispondere un’altra volta : “Non sono pronta”. Ciononostante, Cheddonna aveva dato alla luce IlPrincipe, e, suo malgrado, aveva fatto della signora Berenice una nonna a tutti gli effetti. Nel frattempo i genitori di Cheddonna avevano venduto il loro appartamento in città per trasferirsi in Riviera e, da laggiù, inviavano di tanto in tanto qualche cartolina con vedute marine e scritte tipo: “saluti dalle Cinque Terre” o “baci da Monterosso”. IlPrincipe l’avevano visto forse dieci volte, nei suoi tredici anni di vita e, ormai, era normale per tutti che fosse così. Ma quella mattina, aprendo come di consueto la posta elettronica per controllare le mail in arrivo, Cheddonna si trovò di fronte a un indirizzo sconosciuto, eppure familiare: signoraberenice@libero.it. Cliccando per leggere il messaggio, apparvero queste parole: “Adesso, forse, sono pronta”. Cheddonna, dopo il primo impulso di mandarla a farsi benedire, come ormai diceva soltanto NonnaNenna, non potè fare a meno di sorridere, pensando che, come dicono i cinesi, finalmente il cadavere che stava aspettando sulla riva del fiume si era deciso a passare.
chiarapesentiagost
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