Pubblicato il: 10 Febbraio 2012
Il post sulla sua bacheca di Facebook:“Ma cosa diavolo importa all’Istat sapere quanti bagni ho in casa?” aveva suscitato ben 37 commenti e 25 “mi piace” da parte dei numerosi amici di Cheddonna.
Appena sotto spiccava quello di Metallopesante, l’esile ragazzino con le lentiggini che aveva salutato dopo l’esame di quinta elementare dicendo “chissà mai se ci incontreremo di nuovo” e che aveva ritrovato trent’anni dopo, in versione metallaro imbolsito, appunto su Facebook.
“Censimento 2011, contiamoci per contare e non essere sopraffatti dagli invasori” diceva.
Cheddonna ebbe un moto d’indignazione e digitò: “In nome dei vecchi tempi, faccio finta di non aver letto, altrimenti dovrei cancellarti dalla lista degli amici!”
Mentre compilava sbuffando il questionario on line del censimento, Cheddonna non poteva fare a meno di pensare che alcune domande fossero davvero assurde. “Ma come si fa a chiedere se in una casa c’è l’acqua calda o il riscaldamento? Non siamo mica nel terzo mondo!”
Mentre Consuelo, la badante peruviana che da qualche mese affiancava Nonnanenna nelle sue passeggiate quotidiane (e faceva le pulizie in casa di Cheddonna rigorosamente in nero), sfaccendava per casa, Cheddonna si accorse che era molto tardi e doveva assolutamente accompagnare IlPrincipe alle prove della recita scolastica per la “Festa della luce”.
“Trovo molto bello che la tua scuola abbia scelto di festeggiare il Natale senza urtare la sensibilità di nessuno. Il presepe, diciamolo, è un po’ superato e l’albero di Natale fa tanto Ikea…meglio una festa della luce, che piace a tutti e abbatte ogni barriera di razza, lingua e cultura!” disse Cheddonna a IlPrincipe, durante il tragitto verso la scuola.
“Uu” si limitò a rispondere il ragazzino e subito dopo: “Mamma, posso invitare Amir a giocare alla Wii con me, domani pomeriggio?”
Cheddonna ebbe un attimo di incertezza. “Il bambino… marocchino?”
“Sì, il mio compagno di banco” rispose IlPrincipe, un po’ stupito. “Quello che a mensa non mangia mai la carne di maiale. Allora, posso invitarlo?” insistette.
“Vedi, tesoro, domani c’è il corso di tennis, dopodomani hai inglese e nuoto, giovedì il catechismo e venerdì non puoi perché…abbiamo sicuramente altri impegni” Cheddonna si affrettò a rispondere, arrossendo lievemente e distogliendo lo sguardo per non incontrare quello, interrogativo, di suo figlio.
“Lunedì prossimo, però, non ho niente da fare” insistette IlPrincipe, “guarda, quella signora con il velo è la mamma di Amir. Chiedile se può venire, dai!”
Cheddonna non era mai riuscita a negare qualcosa al suo bambino, perciò, un po’ riluttante, si avvicinò alla signora velata con un: “Mi scusi, sono Cheddonna, la mamma di IlPrincipe, volevo sapere se Amir può venire a casa nostra, lunedì prossimo…però se ha già altri impegni, non importa!”
La donna, dopo aver rivolto un rapido sguardo alla sua interlocutrice da sotto il chador, si affrettò a rispondere.” Grazie, ma Amir è molto impegnato, non credo proprio che sia possibile…” e stava per andarsene, quando Amir, tirandola per la manica, disse: “Ma lunedì non ho niente da fare, quindi ci vediamo, ok?”. Le due donne rimasero senza parole e, dopo essersi scambiate uno sguardo imbarazzato, si salutarono, dandosi appuntamento al lunedì successivo.
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