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  • chiarapesentiagost

I gemelli.

Mi chiamo Gabriele e non ho mai avuto uno specchio. Mi è sempre bastato guardare Gioele, per sapere se un vestito o un taglio di capelli mi donassero. Da sempre vestiti uguali, stessi compagni, lo stesso sport. Per tutti eravamo “i gemelli”, non Gabriele e Gioele.

Del resto, le cose che abbiamo in comune sono 4850, forse di più. A un certo punto ho smesso di contarle, e ho cominciato anch’io a pensare che Gioele e io fossimo la stessa persona, due fotocopie senza un originale.

Ho pensato che se uno di noi due avesse cessato di esistere l’altro sarebbe rimasto, e forse nessuno se ne sarebbe accorto.

Ho pensato che se fosse rimasto solo uno di noi due, l’avrebbero piantata di chiamarci tutti quanti “I gemelli”, così ho deciso di uccidere Gioele. Peccato, però, anche lui abbia avuto la stessa idea.

Sulla nostra lapide c’è scritto “i gemelli".


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